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IL FESTIVAL DEL FUTURO CHIUDE LA SUA V EDIZIONE CON AGROALIMENTARE E SOLIDARIETÀ

 Si chiude la manifestazione scaligera, ospitata, per questa sua quinta edizione, dal Teatro Ristori. Tre giorni di confronti e keynote speech sul mondo che verrà.

Sul palco le sfide di domani per mantenere i prodotti italiani competitivi sul mercato internazionale e il messaggio del Ministro Lollobrigida.

 

L’Italia nel mondo, l’Italia dell’inclusività, l’Italia degli imprenditori per il sociale. Si chiude con una spinta propulsiva questa quinta edizione del Festival del Futuro. In apertura, il panel sulle denominazioni di origine come strumento per la valorizzazione per lo sviluppo territoriale. Fra i relatori, oltre al presidente di Agenzia Ice, Matteo Zoppas e l’Europarlamentare, Paolo De Castro, anche Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ed Ettore Nicoletto, Ceo di Angelini Wines & Estates, oltre a Luigi Consiglio, Presidente di Eccellenze d’Impresa e promotore del Festival. Un’ora di discussione non solo sui risultati raggiunti dall’eccellenza agroalimentare Made in Italy, ma anche sulle strategie e sulle sfide da affrontare per mantenerla competitiva nel mondo e di tutti i passi che occorre fare a livello europeo e italiano per sostenerla.

A seguire un intervento del Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha voluto sottolineare come l’Italia sia la prima nazione al mondo per biodiversità e come il Paese sia un crogiuolo in grado di mettere insieme culture diverse nel corso della Storia. Ambienti e luoghi che si ritrovano nella ricchezza dei prodotti. Una ricchezza unica, che va tutelata attraverso la ricerca e gli investimenti nel settore agricolo all’insegna della sostenibilità, che mettano al riparo le nostre culture dai cambiamenti climatici.

Uno dei momenti più importanti del Festival arriva nella seconda parte della mattinata, dove si parla dell’Industria come motore dello sviluppo sociale del territorio. Il Presidente di Feralpi Group, Giuseppe Pasini, ha posto l’accento sulla responsabilità sociale dell’imprenditore, la cultura d’impresa e sull’inclusività in un settore, che per la cultura corrente sembra riservato solo alle donne. Un input, quest’ultimo che, secondo Pasini, deve arrivare dall’alto della gerarchia aziendale e trasmesso a tutti. Veronica Marzotto, Presidente della Fondazione Marzotto, ha raccontato come la sua famiglia non abbia condotto semplicemente attività di solidarietà, ma si è fatta protagonista di un cambiamento sociale con un ritorno che possa essere al servizio di tutti. Una scelta etica che la famiglia Marzotto porta avanti da generazioni. Non charity, come ha sottolineato Luigi Consiglio, che ha moderato il panel, ma interesse e arricchimento per tutti. Dall’industria alla cultura, con Vanessa Carlon, Direttrice Fondazione Palazzo Maffei Casa Museo di Verona, che dal 2020 ha aperto le porte della residenza, dove viene conservata la collezione d’arte del padre alla comunità. Un’attività portata avanti da un team di donne con l’Università di Verona e l’Accademia di Belle Arti e che anche grazie alla sensibilità della famiglia Rana sta diventando un punto di riferimento per tanti giovani studenti per avvicinarli all’arte, con percorsi studiati ad hoc. Si conclude con Antonella Rana, Direttrice globale immagine e comunicazione di Pastificio Rana, che ha raccontato come le attività dell’azienda abbiano un interesse disinteressato, perché appartiene a tutta la comunità, a condividere tutto ciò che possa essere buono per la società, soprattutto per quei giovani che vogliono nutrire la loro mente e le loro anime. 

Il Festival si conclude con Anna Fiscale, giovane imprenditrice sociale, Presidente e Fondatrice di Quid, che in dieci anni ha dato vita a un vero e proprio “impero della solidarietà”, dove l’85% delle impiegate è donna e dove si creano prodotti di abbigliamento e accessori eco friendly, anche in questo caso non usa charity, ma un’attività profit che costruisce valore non solo dal punto di vista dei bilanci, ma anche al benessere dei suoi dipendenti.

Finisce con questa storia in grado di cambiare in meglio la vita di tutti l’ultima giornata della manifestazione, organizzata da Gruppo editoriale Athesis, Eccellenze d’Impresa e Harvard Business Review Italia. L’appuntamento è per il 2024, quando si tornerà a parlare di futuro e dei modi migliori per diventare protagonisti del mondo di domani. Il direttore dell’Arena, Bresciaoggi e Gazzetta di Mantova, Massimo Mamoli, nel discorso conclusivo, ha ricordato come il significato delle parole cambi e come non ci sia un futuro solo, ma più futuri che alla fine diventano un ecosistema di possibilità, alle quale occorre accedere guardando avanti e non indietro. Contro il veleno della paura e pensando non alle incertezze, ma alle opportunità.

La quinta edizione del Festival del Futuro gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Ambiente e della Transizione energetica, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Verona, del Comune di Vicenza, della Camera di Commercio di Verona, della Camera di Commercio di Vicenza e della Camera di Commercio di Brescia. Si avvale della collaborazione di importanti partner scientifici, tra cui ASviS, International Panel on Climate Change, Istituto italiano di Tecnologia, Oxford Economics, Fondazione Filiera Italia e Università degli Studi di Verona. Partner istituzionali sono Confindustria Verona, Confindustria Vicenza e Confindustria Brescia. Main partner del Festival Pastificio Rana. Platinum partner Cattolica (Generali Italia) e Banca Pictet. Gold partner Banco BPM e Fondazione Cariverona. Silver partner Barilla, Camozzi Group, Fastweb e MAN Truck & Bus Italia. Supporting partner ACS Data Systems, AGSM AIM, Novatek e Piramide Engineering. Media partner Agenzia ANSA. Digital partner Zeep! Agency. Thanks to Burro e Salvia Banqueting.